Zibaldone cadorino
Gogna, sito paleoveneto ?
Dove sarà finito il cavallo dei SIgnori Mainardi ?
del Prof. Antonio RONZON
Quel piano inclinato e boscato, circoscritto dai fiume Ansiei e Piave, che si chiama Gogna, ha non solo la sua storia, ma anche la sua leggenda.
Raccogliamo la leggenda:
È fama adunque che gli Euganei, uno dei popoli primi che abitassero il Cadore, abbiano fondate qui, al confluente dell'Ansiei nel Piave, una città, detta Euganea o Agonia; che coll'andar del tempo la città sia salita a tale importanza da avere un vescovo; che poi venne Attila a distruggerla e allora il vescovado si trapiantò in Auronzo e gli abitanti, scampati all'eccidio, si rifugiarono sulla destra del Boite.
Ebbi già occasione di rilegare tra le pie visioni e le fandonie la leggenda.
Eppure Cesare Vecellio nel suo libro primo Degli Habiti antichi et moderni parla:
« d'una città antichissima già chiamata Agonia, della quale hoggi non si vede altro eccetto i fondamenti d' un castello con un bagno d'acqua sulfurea, essendo divenuto il resto per la maggior parte un bosco. Questa città cosi famosa d'Agonia per testimonianza della sua fama ha dopo di essa lasciato molte scritture, le quali conservate di tempo in tempo, hora si trovano in mano d'un messer Odorico Soldan, Cancelliere di quel paese; et oltre di ciò anchora nei tempi nostri dai contadini nell' arar che fanno della terra, quivi vicino dove detta città è stata situata, si trovano alcune medaglie di bronzo e d'argento... et fra le altre cose non sono molti giorni che un contadino di detto paese, facendo una cava, ritrovò fra le altre cose un piccolo cavallo di bronzo, coperto d' una pelle di leone, il quale si vede essere stato fatto con artificio meraviglioso; il quale cavallo è ora appresso i signori Mainardi, famiglia nobile di quel paese, et io l'ho avuto nelle mani e vistolo con grande mio contento, per vedere la bella maniera de' nostri antichi in questi lavori di tal cavallo al quale mancava un piede. »
Aggiunge anzi che fra le altre dipinture che adornano la chiesetta di Sant'Orsola in Vigo ha veduto « due ritratti dei signori che dominavano Agonia ».
Delle scritture ricordate dal Vecellio, delle medaglie e del cavallo di bronzo nessuno sa dir più niente...
Del castello rimane forse il ricordo nel nome di Castellato che anche oggi si dà ad un sito non molto distante dal punto dove l'Ansiei si versa nel Piave. Ed è verosimilissimo che in un sito come quello di Gogna, che è quasi una termopile cadorina, sorgesse, chi sa quando, qualche fortilizio a cui si possa dare il nome di castello; e che le medaglie di bronzo e d'argento e il cavallo di bronzo abbiano relazione con codesto castello o con qualche edilìzio fabbricato in Gogna in tempi relativamente recenti.
Vero è d'altra parte che il signor Angelo Barnabò, nei dissodamenti del terreno che ha negli ultimi anni fatto fare e negli scavi più accurati che ha praticato sul luogo indicato dalla tradizione, non trovò, non che fondamenta di castello o d'altro, nemmeno un sasso che accennasse ad opera di uomo.
Quanto ai ritratti dei signori d'Agonia nella chiesetta di Sant'Orsola io temo assai che il buon Cesare Vecellio abbia preso, come si dice, una cantonata. Gli affreschi, che anche presentemente si ammirano in detta chiesetta, non sono i primi, poiché da alcune scrostature della parete affrescata s'indovinano, anche oggidì, degli affreschi anteriori ; ma non par dubbio che gli attuali sian quelli che il Vecellio ha veduti ; ora nell'affresco meglio conservato a destra di chi entra e che rappresenta il trionfo di Orsola e delle sue campagne, tu vedi difatti due figure: un uomo e una donna in costume del tempo: ma essi sono i ritratti di Ainardo da Vigo, il munifico fondator della Chiesa, e di sua moglie Margherita.