LA VALLE TALAGONA E LE SUE CIME
di Antonio BERTI e Giuseppe PALATINI
tratto dalla Rivista illustrata della regione delle Alpi dolomitiche "Cadore", novembre 1908
II Passo del Mauria segna il limite settentrionale di una lunga catena di monti, che, susseguendosi in direzione presso a poco da NE a SO in questo ordine « Cridola, Monfalcone, Toro, Castellato e Cime Cadin », finiscono alla Forcella Spe ; ad O della quale, la Croda Spe riannoda questa catena ad un' altra pure molto estesa, che si protende a Sud, culminando nella Cima Laste, nella Cima dei Preti, nel Monte Duran.
La vasta zona montuosa, contenuta coi suoi contrafforti e le sue diramazioni fra le Valli del Piave a NO e Cimoliana ad E, è intersecata da numerose vallette e da una valle più importante delle altre per bellezza ed estensione : la Valle Talagona. È questa formata da due rami principali : l'uno, settentrionale, la Valle di Toro, che scende dalla Forcella Scodavacca tra il M. Cridola e il Monfalcone, l'altro, meridionale, nella sua parte superiore chiamato Fosso degli Elmi, che trae origine dalla Forcella Spe, fra la Croda Spe e la Cresta di S. Maria. Queste scoscese vallette, riunendo insieme le loro acque, formano il Torrente Talagona che, serpeggiando tra folti boschi di abeti, va a gettarsi nel Piave.
La Forcella Scodavacca, comunicazione tra la Valle del Tagliamento e quella del Piave, è oggidì frequentata solo dagli alpinisti ; la Forcella Spe sullo spartiacque fra la Valle del Piave e la Valle Cimoliana, se è ora attraversata quasi esclusivamente da cacciatori di camosci, pare sia stata invece, in altri tempi, molto battuta, e il sentiero che dalla Casera Vedorcia conduce fino al Pian del Làres, presso la Forcella, è infatti oggi ancora una strada abbastanza larga, la quale, tranne in pochi punti, ove i torrenti improvvisati dalle forti piogge autunnali la guastano, potrebbe servire al passaggio di carretti. Riesce però difficile il comprendere quali potessero essere stati i rapporti - affermati dalla tradizione - esistenti fra le popolazioni del Cadore e della Valle Cimoliana, se è vero che esse attraversavano così di frequente quel valico alto 2040 metri sul mare, superando quindi, per recarsi dall'uno all'altro dei paesi più prossimi alla Forcella nelle due valli, un dislivello di circa 1500 metri, percorrendo anche vallette minori molto scoscese, come ad esempio la Valle di S. Maria e la Val Mìsera, il cui nome ne rappresenta, l'infelice natura.
Nella Valle Talagona e nelle sue confluenti alcuni casolari servono di temporanea dimora ai pastori e ai boscaioli e due casere possono servire agli alpinisti : la Casera di Vedorcia e la Casera Pra di Toro. Quella, adagiata sopra un breve altipiano prativo a 1711 metri sul mare, sulle pendici occidentali del Coston di Vedorcia, la nera montagna che proietta le sue ombre su Pieve ; questa, quattrocento metri più in basso, nel fondo della Valle, ai piedi di una incantevole conca racchiusa fra il M. Toro, il Castellato, il Cadin di Toro, il Castello di Vedorcia, che, insieme ad altre cime, costituiscono una lunga sequela di vette dalle forme più strane e diverse. Vedorcia ride alta ed aprica; Pra di Toro giace al fondo della Valle boscosa ove il fragore del torrente, che ivi sorge, è la voce del Mago della Montagna, sprigionantesi dalle sue viscere. E mentre a Vedorcia le vette dei Cadini ci allietano colle loro forme snelle ed armoniose e coi bei riflessi al sole meridiano, sulla Casera Pra di Toro le vette circostanti incombono severamente ardite ; ivi la Montagna, benché di modesta altezza, ci imprime quel senso di cupo mistero, che è più proprio delle alte giogaie e più che in pieno sole, ne sono mirabili i colori alla luce del tramonto : sito ideale per un rifugio alpino !
Noi dividiamo questo vasto complesso di Crode in tre gruppi, denominandoli dalla vetta principale: il Gruppo di Vedorcia-Toro, il Gruppo di Monfalcon ed il Gruppo del Cridola. In questi ultimi anni la conoscenza di questi tre gruppi è tanto avanzata che si fa necessaria una suddivisione ulteriore. Per il primo gruppo, conformandoci alla suddivisione proposta da Glanvell, Saar e Domènigg, si possono stabilire tre sottogruppi : quello delle Cime Cadin, quello di Castellato e quello di Toro. Per il secondo gruppo, attenendoci alla razionale proposta di D'Agostini, la suddivisione va fatta in tre sottogruppi : del Monfalcon di Montanaia, del Monfalcon di Cimoliana e del Monfalcon di Forni. Il Cridola, a nostro avviso, potrebbe venire spartito in quattro sottogruppi : del Montanel, del Crodon di Scodavacca, del Cridola propriamente detto e del Miaron.