Benvenuti all'Archivio digitale cadorino

I più lontani accenni alla flora del Cadore risalgono alla metà del XVI secolo. Sono le piante ricordate senza indicazione di località — nel grande codice-erbario di Pietro Antonio MICHIEL (1510-1576). Renato Pampanini
I più lontani accenni alla flora del Cadore risalgono alla metà del XVI secolo. Sono le piante ricordate senza indicazione di località — nel grande codice-erbario di Pietro Antonio MICHIEL (1510-1576). Renato Pampanini
Natura è somma potenza, somma sapienza e somma bontà. Antonio Stoppani
Gli alberi della valle erano come noi, gente anche loro, che non parla, ma sente il caldo e il gelo, gode e soffre, nasce e muore. Primo Levi
I nostri avi coltivavano con molta cura le piante, e a avevano per esse una specie di riverenza, passata, quasi a dire, tradizionalmente, dal fatto che in antico si esercitava sotto di esse il diritto di asilo, e si tenevano le riunioni comunali; tanto è vero che nelle vecchie carte si trova ancora l'espressione Sub Quercu. Ora invece si tagliano senza un sospiro le vecchie querce piantate dagli avi, ed anche a Valle, incominciano a scomparire gli annosi noci e peri per essere recisi e gettati al fuoco come non più buoni a nulla a guisa dell'albero del Vangelo. Antonio Ronzon
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Cesare Pavese
Fino a che gli esseri umani continueranno a spargere il sangue degli animali, non ci sarà alcuna pace. C'è solo un piccolo passo da fare dall'uccidere degli animali al costruire camere a gas di stampo hitleriano e campi di concentramento di stile staliniano... non ci sarà giustizia fino a che un uomo brandirà un coltello o un'arma per distruggere coloro che sono più deboli di lui. Isaac Bashevis Singer
Titien accroche ses Vénus au ciel du Cadore André Malraux

Vocazione del sito

L'archivio digitale cadorino è un archivio indipendente, ma nasce nella continuità, in chiave contemporanea, dell'iniziativa del Prof. Antonio Ronzon e di Don Pietro Da Ronco, con il fine di far conoscere il Cadore e di mantenere vive le sue memorie.

Allo stesso modo, saremmo grati a tutti i visitatori del nostro Archivio se potessero cooperare all'incremento di questo progetto inviandoci qualunque documento a contenuto libero (articoli, tesi, opuscoli, lettere, manoscritti, cartoline, fotografie, alberi genealogici ecc.).

I documenti così condivisi, potrebbero essere salvati dalla dispersione e messi a disposizione di coloro che desiderassero approfondire alcuni aspetti della Storia e della Cultura cadorina.

"Sorgete ora voi, felici ingegni del Cadore, e lasciando tutto lo sfogo a questo santo affetto di patria, sgombrate la polvere che offusca la bellezza delle opere dei trapassati suoi figli e fate vedere che non sono tenebre ov'è manifesta la luce".

Ringraziamenti

Rivolgiamo un particolare ringraziamento al direttore del mensile Il Cadore, Renato De Carlo, che ha permesso all'Archivio digitale cadorino d'integrare gli articoli già pubblicati.

Un grazie riconoscente è inoltre rivolto al genealogista cadorino Bruno De Martin per il suo lavoro straordinario.

Avvertenza

Gli articoli qui riprodotti, tutelano e tuteleranno obbligatoriamente la proprietà intellettuale dei legittimi autori. Tutti gli articoli del mensile Il Cadore, essendo articoli di carattere artistico, culturale, storico, geografico, tecnico, scientifico ecc., dimorano e dimoreranno di esclusiva proprietà de Il Cadore. Non sarà perciò consentita una ulteriore riproduzione senza la previa autorizzazione scritta dell'Editore. Chi lo farà, potrà incorrere nelle sanzioni previste.